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  • ilritrattodiemma5

Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer

«Non smetto di pensare a quella notte, ai grappoli di candelotti rossi, al cielo che era come un’acqua nera, e che solo poche ore prima di perdere tutto avevo tutto. […] Ho tanta paura di perdere qualunque altra cosa amata, che non voglio amare niente, e forse questo avrebbe reso possibile l’impossibile. Forse, ma non ne sono stato capace, avevo sepolto dentro di me troppe cose, e troppo a fondo.»

A New York un ragazzino riceve dal padre un messaggio rassicurante sul cellulare: "C'è qualche problema qui nelle Torri Gemelle, ma è tutto sotto controllo". È l'11 settembre 2001. Tra le cose del padre scomparso il ragazzo trova una busta col nome Black e una chiave: a questi due elementi si aggrappa per riallacciare il rapporto troncato e per compensare un vuoto affettivo che neppure la madre riesce a colmare. Inizia un viaggio nella città alla ricerca del misterioso signor Black: un itinerario ricco di incontri che lo porterà a dare finalmente risposta all'enigmatico ritrovamento e ai propri dubbi. E sarà soprattutto l'incontro col nonno a fargli ritrovare un mondo di affetti e a riaprirlo alla vita.


Avevo letto recensioni a dir poco entusiaste di questo libro. Anche io, leggendolo, non ho potuto non riconoscere la maestria che l’autore dimostra di saper padroneggiare nel descrivere eventi e personaggi, ma nel suo stile distintivo ho trovato anche dei difetti.

Innanzitutto, penso che abbia un po' esagerato con l’utilizzo delle metafore: tra i comportamenti bizzarri dei personaggi e l’uso eccessivo di queste figure retoriche, ho fatto fatica a distinguere le vicende che avvenivano realmente. Questo, sommato al frequente cambio di punto di vista della narrazione, che si alternava di capitolo in capitolo, ha fatto in modo che la sua scrittura risultasse piuttosto confusionaria.

Inoltre, ho trovato piuttosto deludente il finale (che non vi svelo!): visti tutti i dettagli fornitici sulla chiave nel corso del libro, quella di Foer nell’ultimo capitolo mi è sembrata un po' una scappatoia.


Ho però apprezzato il modo in cui è stato trattato il tema principale: la guerra, sia che avvenga negli anni 2000 per mano di terroristi, sia che accada nel 1945, è terribile e nefasta e non termina alla fine del conflitto bellico, ma persiste anche a decenni di distanza perché si porta dietro il dolore di chi ha perso per sempre qualcuno che amava.

Avendo letto questo romanzo su kindle, non posso darvi un mio parere sulla grafica, che è stata apprezzatissima da molti lettori, soprattutto per quanto riguarda le lettere e le fotografie.



In conclusione, non so se consiglierei questo libro; so che ci sono molti amanti dello stile di Foer, che senza alcun dubbio è intenso e stratificato, ma spesso anche confusionario e ripetitivo. Il mio suggerimento è di provare a leggere un suo romanzo; potreste scoprire di amare la sua scrittura, oppure decidere di fermarvi a metà per il mal di testa. Io, durante la lettura di “Molto forte, incredibilmente vicino” ho alternato queste due reazioni.

Non ho ancora visto il film, ma cercherò di rimediare nei prossimi giorni; vi farò sapere la mia opinione anche su quello.

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